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Progetto Re-Up 55
contesto e al loro vissuto. La strategia proposta da questa terapia tende a favorire
la “rappresentazione” della realtà, se nella vita reale le sofferenze di questi anziani
sono insopportabili, il distacco emotivo dato dalla rappresentazione e la ricerca di
un significato da condividere con gli altri, può renderle più accettabili. Il
trattamento è finalizzato a donare serenità, conforto e maggiore consapevolezza
di sé all’anziano, alleviando le conseguenze delle più comuni cause di disagio
psicologico legate all’invecchiamento cerebrale come vulnerabilità allo stress,
ansia, depressione, demenza, e morbo di Alzheimer. I risultati dell’applicazione di
questo metodo sono incoraggianti per quanto riguarda il miglioramento del tono
di umore, dai dati emersi dagli studi si può notare come raccontare storie brevi si
prestino meglio ad un uso terapeutico, poiché la finestra temporale di
concentrazione della mente degli anziani affetti da demenza è limitata.
Metodo Kinaesthetics
Sistema concettuale di trattamento non farmacologico e non verbale la cui base
scientifica è costituita dalla cibernetica. I neurobiologi hanno applicato questo
modello sugli esseri viventi che hanno dimostrato di riuscire a regolare e
controllare i loro processi di vita dall’interno(autoregolazione). Kinaesthetics parte
da presupposto che l’uomo regoli i suoi processi di salute e di apprendimento
dall’interno come processo di Feedback, e che la competenza di movimento abbia
un ruolo centrale nel controllo di tali processi. Non esercizio fisico fine a se stesso,
ma movimenti calibrati per regolare e ripristinare le capacità di autoregolazione.
La struttura del sistema Kinaesthetics si basa sull’interazione tra sensi e
movimento, ponendo al centro la persona fino al livello cellulare e molecolare.
Sostanzialmente il metodo Kinaesthetics offre un’ulteriore opportunità di
comunicazione interattiva tra il terapista/animatore e il paziente, tracciando
l’obiettivo di stimolarne e amplificarne il benessere.
Conversazionalismo
E' un metodo di comunicazione verbale che propone un approccio alternativo alle
persone affette da demenza e malattia d'Alzheimer: la demenza viene considerata
come una malattia della parola. È la parola che deve essere curata e la cura si fa
con le parole. I primi segni della malattia si manifestano attraverso il linguaggio
verbale; negli stadi più avanzati il malato pronuncia parole di cui non
comprendiamo più il significato, parla sempre meno e la conversazione diventa