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            All’interno  dello  spazio  Snoezelen  ,  come  del  resto  al  di  fuori,  non  è  tanto
            importante la presenza, ma la qualità della presenza. Si può dire che lo Snoezelen
            non è quindi una vera e propria metodica riabilitativa, ma piuttosto un “modo di
            essere” con l’altro sempre.
            La musica nell’ambiente Snoezelen
            La persona affetta da demenza è in grado di ricordare le melodie e spesso anche
            le parole di motivi che sono stati la colonna sonora della sua vita. La musica può
            quindi  essere  utilizzata  per  riportare  a  galla  ricordi,  eventi  passati  e  tutte  le
            emozioni e le sensazioni legate a queste memorie.
             “Nonostante  il  progressivo  deterioramento  cognitivo  causato  dalla  malattia  di
            Alzheimer  e  dalla  demenza  senile,  il  paziente  conserva  intatte  certe  abilità  e
            competenze, tra cui quelle musicali, fondamentali (intonazione, sincronia ritmica,
            senso della tonalità). La musica diventa quindi una via di accesso privilegiata per
            toccare il cuore di queste persone, perché rassicura, rasserena, risveglia abitudini
            ed emozioni sopite”.                                                     Fonte: Dott. Fosco Avincola psicologo clinico

            E’  fondamentale  che  la  musica  riesca  a  trovare  la  sua  giusta  collocazione
            aumentando la capacità di ascolto e che possa, di conseguenza, rispondere alle
            esigenze dell’utente.  Per fare ciò, il terapista deve conoscere e lavorare sui propri
            ritmi, ricercando empaticamente la dimensione personale percettiva di chi ha di
            fronte. In questa atmosfera che aiuta l’incontro e la comunicazione con persone
            non  in  grado  di  esprimersi,  il  linguaggio  del  corpo  e  le  vibrazioni  musicali
            diventano i veicoli di informazione e comunicazione principale.
            Aspetti positivi e limiti dello Snoezelen
            Uno degli aspetti positivi di questo porsi nei confronti del soggetto disabile è dato
            dal  fatto  che  lo  specialista  può  delegare,  in  alcuni  momenti,  questo  incarico  ai
            familiari.  I  familiari  ben  conoscono  ciò  che  il  soggetto  apprezza  e  ciò  che  lo
            infastidisce, i suoi interessi, anche se è importante la presenza concomitante di un
            operatore che funga da guida e supporti il soggetto di fronte alle frustrazioni a cui
            potrebbe andare incontro avendo aspettative troppo elevate. Inoltre il compito
            del  terapista  sarà  di  aiutare  i  familiari  a  lavorare  sul  sentire e  sull’offrire  senza
            richieste, la propria presenza, piuttosto che sull’attesa di risposte elaborate che il
            soggetto può non essere in grado di dare. “Una attenzione più individualizzata” è
            indicata  per  instaurare  e  migliorare  la  relazione  tra  soggetti  e  terapisti  che
            operano in ambiente Snoezelen, può rinforzarsi in senso positivo e diventare una
            confidenza reciproca (in questo tentativo è necessario, per l’équipe riabilitativa,
            lavorare  insieme  al  soggetto  per  ottenere  un  miglioramento).  Questo  diverso
            modo di rapportarsi con il soggetto influisce sia sul comportamento del soggetto
            stesso che su quello dell’équipe riabilitativa. Infatti lo Snoezelen richiede, da parte
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