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Progetto Re-Up 75
All’interno dello spazio Snoezelen , come del resto al di fuori, non è tanto
importante la presenza, ma la qualità della presenza. Si può dire che lo Snoezelen
non è quindi una vera e propria metodica riabilitativa, ma piuttosto un “modo di
essere” con l’altro sempre.
La musica nell’ambiente Snoezelen
La persona affetta da demenza è in grado di ricordare le melodie e spesso anche
le parole di motivi che sono stati la colonna sonora della sua vita. La musica può
quindi essere utilizzata per riportare a galla ricordi, eventi passati e tutte le
emozioni e le sensazioni legate a queste memorie.
“Nonostante il progressivo deterioramento cognitivo causato dalla malattia di
Alzheimer e dalla demenza senile, il paziente conserva intatte certe abilità e
competenze, tra cui quelle musicali, fondamentali (intonazione, sincronia ritmica,
senso della tonalità). La musica diventa quindi una via di accesso privilegiata per
toccare il cuore di queste persone, perché rassicura, rasserena, risveglia abitudini
ed emozioni sopite”. Fonte: Dott. Fosco Avincola psicologo clinico
E’ fondamentale che la musica riesca a trovare la sua giusta collocazione
aumentando la capacità di ascolto e che possa, di conseguenza, rispondere alle
esigenze dell’utente. Per fare ciò, il terapista deve conoscere e lavorare sui propri
ritmi, ricercando empaticamente la dimensione personale percettiva di chi ha di
fronte. In questa atmosfera che aiuta l’incontro e la comunicazione con persone
non in grado di esprimersi, il linguaggio del corpo e le vibrazioni musicali
diventano i veicoli di informazione e comunicazione principale.
Aspetti positivi e limiti dello Snoezelen
Uno degli aspetti positivi di questo porsi nei confronti del soggetto disabile è dato
dal fatto che lo specialista può delegare, in alcuni momenti, questo incarico ai
familiari. I familiari ben conoscono ciò che il soggetto apprezza e ciò che lo
infastidisce, i suoi interessi, anche se è importante la presenza concomitante di un
operatore che funga da guida e supporti il soggetto di fronte alle frustrazioni a cui
potrebbe andare incontro avendo aspettative troppo elevate. Inoltre il compito
del terapista sarà di aiutare i familiari a lavorare sul sentire e sull’offrire senza
richieste, la propria presenza, piuttosto che sull’attesa di risposte elaborate che il
soggetto può non essere in grado di dare. “Una attenzione più individualizzata” è
indicata per instaurare e migliorare la relazione tra soggetti e terapisti che
operano in ambiente Snoezelen, può rinforzarsi in senso positivo e diventare una
confidenza reciproca (in questo tentativo è necessario, per l’équipe riabilitativa,
lavorare insieme al soggetto per ottenere un miglioramento). Questo diverso
modo di rapportarsi con il soggetto influisce sia sul comportamento del soggetto
stesso che su quello dell’équipe riabilitativa. Infatti lo Snoezelen richiede, da parte