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            Riattivazione globale e demenze


            Il ruolo dell’animazione nel trattamento non farmacologico
            La  cronicità,  l'andamento  progressivo  della  patologia,  l'eterogeneità  dei  quadri
            clinici e sindromi, l'età tendenzialmente elevata d’insorgenza e le condizioni di vita
            non sempre favorevoli, rendono molto complessa la gestione dei pazienti affetti
            da demenza. Pertanto, pur non potendoci al momento prefiggere degli obiettivi di
            guarigione della malattia, dobbiamo comunque finalizzare il percorso di cure e di
            assistenza  al  raggiungimento  di  esiti  positivi  in  termini  di  rallentamento  della
            progressione della patologia, di cura dei sintomi delle complicanze che possono
            emergere,  di  aiuto  alla  persona  a  mantenere  le  abilità  residue  il  più  a  lungo
            possibile nell'ottica di una migliore indipendenza, possibilmente presso il proprio
            domicilio.
            È importante a tale proposito un’attenta valutazione delle caratteristiche cliniche,
            attraverso un’accurata diagnosi, e delle caratteristiche personali di storia di vita
            per  individuare sia degli interventi mirati, sia degli obiettivi realistici, perseguibili
            anch'essi personalizzati nonché condivisi tra coloro che a vario titolo si prendono
            cura  di  chi  è  ammalato  di  demenza  (medici,  operatori  professionali,  familiari,
            volontari).
            Negli ultimi anni, anche a seguito di specifici provvedimenti legislativi, l'interesse e
            l'approccio alla patologia dementigena sono mutati, mentre in passato, spesso la
            diagnosi di demenza segnava la fine degli sforzi terapeutici e riabilitativi e non il
            loro punto di partenza.
            La malattia ha carattere progressivamente ingravescente e richiede un'assistenza
            sempre più presente in ogni momento della giornata a fronte dell'impoverirsi, per
            varie ragioni, delle capacità assistenziali della famiglia. Diventa pertanto cruciale
            individuare  nuove  strategie  per  far  fronte  ad  un  problema  complesso  dalle
            caratteristiche  non  solo  sanitarie,  che  in  realtà  si  iscrive  nella  più  ampia
            dimensione  della  cronicità  e  dell'organizzazione  dei  servizi  per  gli  anziani.
            L'invecchiamento della popolazione induce spesso considerazioni negative e se ne
            sottolinea  il  portato  problematico  in  relazione  all'incremento  di  patologie,
            riduzione dell'autonomia, solitudine, precarie condizioni socio-economiche, spesa
            per  la  previdenza  e  per  l'assistenza.  La  sfida  del  benessere  sociale  è  anche
            nell'assicurare  una  vita  degna,  prospera  e  nel  favorire  la  partecipazione
            all'inclusione  sociale  pur  se  in  presenza  di  malattie  di  dipendenza,  garantendo
            pertanto salute anche alle persone affette da demenza. Salute non come assenza
            di malattia, ma come condizione di benessere, pertanto, di buona qualità di vita
            prodotta  da  una  corretta  gestione  delle  problematiche  sanitarie.  In  base  alle
            conoscenze degli strumenti ad oggi disponibili, l'integrazione sociale  è anche di
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