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12 Progetto Re-Up
all’invecchiamento. La maggiore disponibilità di tecniche di studio del
funzionamento del sistema nervoso centrale, in vivo e in modelli sperimentali, una
più chiara conoscenza dei processi neuropsicologici e una maggiore disponibilità
di strumenti di analisi psicometrica e psicologica, l’avanzamento delle tecniche e
conoscenze neuropatologiche ha portato, a partire dagli anni ’60, ad una
maggiore caratterizzazione clinica delle demenze e alla loro distinzione sia dalle
psicosi in generale sia dalle modificazioni delle funzioni cognitive riscontrabili con
l’invecchiamento.
L’introduzione di criteri clinici definiti ha rappresentato un ulteriore avanzamento
nella caratterizzazione clinica della demenza, permettendo una più chiara e
riproducibile differenziazione dalle altre condizioni patologiche nelle quali è
possibile riscontrare un decadimento cognitivo.
Gli stadi della demenza
Si considerano classicamente tre “fasi” o “stadi” della malattia, lieve, moderata e
severa, basati su vari strumenti di valutazione (che saranno descritti in seguito) fra
cui il più semplice e riconosciuto a livello internazionale è il MMSE (Mini Mental
State Examination). Questo test è basato su semplici domande strutturate e sulla
richiesta di eseguire degli ordini, scrivere una frase e fare un disegno; il punteggio
ottenibile varia fra 0 e 30; un punteggio compreso fra 24 e 30 indica
generalmente, dopo correzione per età e scolarità, un livello di cognitività
“normale”; la demenza è “lieve” per punteggio compreso fra 18 e 24, “moderata”
per punteggi che vanno da 10 a 18 e “severa” per punteggi minori di 10.
I pazienti in cui il MMSE è compreso fra 23 e 26 sono candidati ad una diagnosi di
MCI (Mild Cognitive Impairment, lieve deficit cognitivo). In questi casi il lieve
deficit cognitivo interessa esclusivamente la memoria e la persona è
perfettamente autonoma anche nelle attività più complesse. L’MCI non può
essere considerato a tutt’oggi come una demenza, ma potrebbe evolvere in
malattia di Alzheimer (secondo recenti studi la tendenza a evolvere riguarda circa
il 60% dei pazienti con MCI), oppure il deficit di memoria può permanere come
unico disturbo, che va comunque controllato nel tempo.
A scopo esemplificativo, per descrivere la progressione della demenza, sono
riportate le fasi della malattia di Alzheimer che, come già accennato e come
vedremo in seguito, è la forma di demenza più comune.