Le emozioni negative causate da situazioni di stress rovinano il cervello.
Lo svela una ricerca scientifica secondo cui il modo in cui reagiamo determina il nostro benessere.
In base ad uno studio svolto da alcuni ricercatori americani, non è lo stress a farci male, ma come scegliamo di affrontarlo.
Nella vita di tutti i giorni infatti ci capita di affrontare situazioni stressanti: le code per arrivare al lavoro, la fila alla posta oppure un contrattempo.
Le emozioni che proviamo in quei momenti possono causare un declino cognitivo molto più rapido se sono negative, portando all’insorgenza di malattie come l’Alzheimer o la demenza senile.
Lo sostengono gli scienziati della Oregon State University, che hanno analizzato il comportamento di alcuni anziani.
Per giungere a questa conclusione gli esperti hanno studiato 111 persone fra i 65 e i 95 anni per 2 anni e mezzo.
Ogni sei mesi i volontari sono stati sottoposti ad alcuni questionari per valutare le loro abilità cognitive, indicando anche le situazioni stressanti vissute in famiglia, con gli amici oppure da soli.
Il risultato? Il pensiero positivo aiuta a rimanere giovani e protegge il cervello, lo stesso non si può dire di quello negativo.
Emozioni come rabbia, ansia, nervosismo possono invece causare un danno cognitivo, che si aggrava ancora di più nel caso di persone fra i 70 e i 90 anni.
Se non possiamo sfuggire allo stress dunque l’unico modo per migliorare il nostro stato di salute è affrontarlo nel modo giusto, reagendo positivamente e cercando di non lasciarci sopraffare dalla negatività.
Come fare dunque? Nella vita di tutti i giorni è importante imparare a controllare i pensieri e le emozioni negative.
Per prima cosa cercate di comunicare sempre il vostro disagio, cercando di esprimere cosa vi infastidisce e cosa vi fa soffrire.
Provate poi ad incanalare le energie negative in qualcosa di positivo come lo sport oppure un’attività che vi tenga impegnati.
Circondatevi di persone positive, con cui trascorrere del tempo di qualità e con cui fare quello che vi piace di più.
Fonte DiLei.it